Nel 1968, in pieno Maggio francese, il venticinquenne Mattioli si trasferisce da Roma a Parigi, unendosi a una comunità di artisti sovversivi riuniti intorno alla rivista Vaillant, ribattezzata Pif Gadget un anno dopo. Il suo primo progetto a lungo termine, M il mago, debutta alla fine dell’anno. Il cast è decisamente esiguo: il protagonista, con tanto di mantello, cilindro e bacchetta magica, un infido e vorace camaleonte, due marziani decisi a distruggere il mondo, insetti, fiori e funghi di varie forme e generi, tutti parlanti. Concepito come prodotto per bambini, l’autore alza via via il tiro, assecondando la sua indole multiforme: l’umorismo tende all’assurdo, il disegno ammicca a riferimenti altisonanti e le trame danzano sul filo della provocazione e della poesia. Il divertimento contagia i lettori di tutte le età.
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